LA GHIANDOLA PINEALE

Attivazione Dimensionale Terzo Occhio _ Ghiandola Pineale.mp4

                                                         




LA GHIANDOLA PINEALE


Uno degli effetti della meditazione è quello di riattivare la ghiandola pineale.
L'occhio che vede tutto, il TERZO OCCHIO ONNISCIENTE.

La Ghiandola pineale produce ciò che e' comunque conosciuto come DMT, sostanza in grado di portare l'individuo ad avere viaggi extradimensionali, e extratemporali.
Ciò accade di notte durante i sogni, quando la Ghiandola pineale e' maggiormente attiva. Apparentemente, ad oggi non si da' molta importanza al terzo occhio come in passato ciò ha portato ad atrofizzare graduale di tale organo ed alla perdita di valori "obsoleti" quali la spiritualità, l'amore per il prossimo ma ciò coincide "incredibilmente" anche con un rimbambimento delle masse.

All'interno della Ghiandola pineale scorre acqua, che con il passare del tempo calcifica. Questo porta ad una atrofizzazione della Ghiandola. Tale processo di calcarizzazione ed atrofizzazione viene accelerato prevalentemente a causa dell'alimentazione moderna: bibite gassate, acqua fluorizzata, zuccheri raffinati. La Ghiandola pineale si attiva e si "decalcifica" di notte, con l'oscurità e con il sonno, pertanto per riattivare tale organo atrofizzato, nella maggior parte della gente sono necessarie queste due azioni: dormire e meditare.


Pineale deriva da pino, la Ghiandola pineale quindi ottiene il suo nome proprio da pino, perché ha la forma di pigna.

La statua che vedete raffigurata è sita in Piazza della Pigna ( Città del Vaticano )

Se guarderete con occhio critico la foto vi accorgerete che tale statua ha simboli egiziani. Ai lati della pigna ha due pavoni, simbolo molto usato dagli antichi egizi, invece ai piedi della statua vi è un sarcofago egiziano aperto... Il sarcofago aperto simboleggia la fine della morte, e la transizione verso la vita puramente spirituale. Tale elemento della composizione è presente anche nella grande piramide di Giza, nella camera del re. Anche lo scettro del dio egizio Osiris riporta lo stesso stemma adottato in seguito dal Vaticano. Esso e' costituito da una ghiandola pineale in cima e da due serpenti incrociati ( il DNA ) che raggiungono la ghiandola, passando attraverso la spina dorsale. Il dio egiziano Osiris, viene raffigurato con una protuberanza sul cranio. Tale sporgenza simboleggia il Terzo Occhio, organo che gli "antiquati" egizi conoscevano molto bene. Anche Shiva, la dea indiana della, distruzione, viene rappresentata allo stesso modo, con il cranio che presenta un'evidente sporgenza con dei serpenti attorno.

Anche nello scettro del papa, come nello scettro di Osiris è stato posto non a caso il simbolo della ghiandola pineale (sotto il crocifisso )
Nei vangeli ci sono varie citazioni riguardo la ghiandola pineale... La prima citazione fa riferimento alla natura della ghiandola pineale e mette in evidenza l'importanza di tenere il Terzo Occhio aperto... "La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella Luce; ma se il tuo occhio e' malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la Luce che è in Te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!" (Matteo 6:22) La seconda citazione ci dice invece che nell'oscurità e durante il sonno il Terzo occhio si riattiva "illuminandoci".

"Il popolo che giaceva nella tenebre, ha veduto una gran Luce; su quelli che giacevano nella contrada e nell'ombra della morte, una Luce s'è levata." (Matteo 4:16) Il Vaticano è da sempre custode di grandi segreti di importanza vitale per gli uomini, perché non far venire niente a galla?
Il Vaticano tiene per se la Spiritualità vera, e dà ai Fedeli ciò che è una parodia di culti più antichi, quale il culto solare, il mitraismo, il culto dei morti egiziano. Tra tante frottole e mistificazioni una verità c'è, sta a Te scoprirla.





ABIES PINEALIS & GHIANDOLA PINEALE

(Daniele Montagner)

https://sites.google.com/site/frequenzedibenessere/


La forma classica della “pigna” ce la ricorda, pigna che la simboleggia appunto fin dalla notte dei tempi. E a forma di pigna perfetta sono certi frutti e certe piante. Vasta è la letteratura in questione e cosa certa è che rappresenti una componente biologica funzionale a livello neuropsichico.

Nella genesi biologica embrionale la pineale è cosa sola con la laringe e forma un unico corpo non interrompendo il circuito di energie. Al momento che la testa del feto si erge il circuito s’interrompe e si creano due organi con funzioni distinte, cerebrale e laringeo, i quali dirigono l’attività neuropsichica dell’uomo verso fini diversi.

La reintegrazione dell’uomo di cui parlano religioni e filosofie sostanzialmente ristabilisce questo circuito di energie per via d’insegnamenti sperimentali inaccessibili alla generalità degli individui.


Il risveglio della pineale avviene in sintesi con un flusso energetico che si diffonde convogliando nel circuito la sensibilità del cuore, del gran simpatico, della regione sacrale e risale lungo le surrenali, i gangli nervosi della colonna vertebrale e nella testa polarizzandosi alla fine tra lobo frontale e pineale.


Le funzioni di integrazione hanno a che fare proprio con funzionalità psico-bio-neurovegetative. Quando questi due centri sono nuovamente in "empatìa" e collegamento energetico, come i due poli di una batteria, si ripristinano queste funzioni di integrazione. Ecco, l'attivazione della Kundalini ha a che fare con questa condizione energetica. Alcune pratiche indiane di risveglio della pineale agivano proprio sulla laringe tramite la stimolazione dell'epiglottide con la lingua: in pratica si otteneva per effetto meccanico una sorta cortocircuito o di ponte elettrico-fisico-energetico tramite la lingua che doveva essere retroflessa fino a stimolazione della laringe.


La tradizione Rosa+Croce indica alcune piante come aiutatrici dell’”integrazione” neuropsichica.


I Romani credevano che solo in presenza dell’Alloro l’anima potesse risorgere invitta e immortale al cospetto degli Dei ed usavano cingersi la fronte in modo tale che la pianta aderisse perfettamente al lobo frontale. Qui l’alloro aveva la facoltà di donare la “doppia vista”. Alcune scuole misteriche usavano “lavorarlo” a tali fini.

La Sacralità del Cedro del Libano è ancora presente ai giorni nostri: anch’esso annovera forme “pineali” tra i suoi frutti.

L’uso del Corbezzolo rimonta alla più remota antichità, come era d’uso masticare naturalmente corteccia di Croton Elutheria in alcuni paesi dell’America Latina o in altre zone la lavorazione delle foglie della Tecoma Grandiflora.

La condizione di “inerzia” della ghiandola pineale veniva risvegliata in maniera dolce e diffusiva utilizzando in altri luoghi foglie di Cycas revoluta o in altri luoghi ancora la Bixa Orellana.



Ghiandola pineale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La ghiandola pineale o epifisi è una ghiandola endocrina delle dimensioni di una nocciola, sporge all'estremità posteriore del 3° ventricolo. Appartiene all'epitalamo ed è collegata mediante alcuni fasci nervosi pari e simmetrici (peduncoli epifisari), alle circostanti parti nervose. Le sue cellule, i "pinealociti" producono l'ormone melatonina che regola il ritmo circadiano sonno-veglia, reagendo al buio o alla poca luce.

La melatonina è inoltre l'ormone antagonista degli ormoni gonadotropi ipofisari, infatti gli elevati quantitativi di melatonina nell'individuo in età prepuberale, ne impediscono la maturazione sessuale. All'inizio della pubertà i livelli di melatonina decrescono notevolmente e nell'epifisi si accumula la sabbia pineale. La ghiandola pineale secerne melatonina solo di notte: poco dopo la comparsa dell'oscurità le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente e raggiungono il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino. L'esposizione alla luce inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente. In questo senso l'epifisi sembra rappresentare uno dei principali responsabili delle variazioni ritmiche dell'attività sessuale, sia giornaliere che stagionali (soprattutto negli animali).

Conosciuta fin dall'era antica, anche per la sua frequentissima calcificazione in età matura, questa ghiandola di circa 150 mg, grossomodo al centro del cervello, è uno dei centri dell'organizzazione circadiana dell'organismo, comunque di ancora poco interesse in neurologia moderna.

C'è una relazione di reciprocità tra il funzionamento della ghiandola pineale, la tiroide e le ghiandole adrenali, e col sistema immunitario.


Religone e filosofia

Per la sua posizione centrale, per l'aspetto calcifico e il disegno creato al taglio anatomico, è sempre stata oggetto di concetti misterici. Anticamente era chiamata il "terzo occhio" e le venivano attribuiti poteri mistici.

Per la medicina orientale, le informazioni ricevute dai campi di energia sottile attraverso la ghiandola pineale sono decodificate e trasmesse lungo la colonna vertebrale come vibrazione risonante. L'informazione viaggia ad altre parti del corpo attraverso canali di energia, campi bioelettrici, fibre nervose e sistemi di circolazione.


Per Descartes la ghiandola pineale è il punto privilegiato dove mente (res cogitans) e corpo (res extensa) interagiscono.


Per i Discordiani, consultando la propria ghiandola pineale si può ottenere la risposta alle domande più difficili sulla vita.


La ghiandola pineale lavora in funzione dei cicli luce/buio rilasciando due ormoni principali: la serotonina di giorno e la melatonina di notte.


La serotonina attivata durante le ore di luce dà inizio ai cicli ritmici di veglia.

Tra le sue attività:

1. rende attenti e vigili

2. stimola l'apprendimento e la memoria

3. aumenta coscienza e concentrazione

4. regola l'equilibrio emozionale e stimola il buonumore

5. stimola la fisiologia del corpo, coordinandone il livello energetico

La melatonina, origina dalla serotonina che viene trasformata dalla ghiandola pineale appena i recettori della retina non sono più stimolati dalla luce.

Tra le sue attività diminuisce l'attività delle onde cerebrali, passando dalle onde beta alle alfa, poi theta e poi delta. Il sonno in delta è il sonno ristoratore che permette al corpo di rigenerarsi e di riparare il DNA danneggiato.


La melatonina è in competizione con i corticoidi surrenali che aumentano a causa dello stress... quindi diminuisce la produzione di melatonina. Riducendosi la produzione di melatonina, il nostro sonno non è più riposante e le cellule non vengono riparate, ma degenerano...

Si attiva così il processo di invecchiamento.



Il livello di melatonina, che diminuisce con l'aumentare dello stress e quindi con l'avanzare dell'età è un segno inequivocabile dell'invecchiamento. Quindi... se riusciamo ad aumentare il livello di melatonina, riusciremo ad evitare l'invecchiamento.
Meditazione, Reiki e tecniche di rilassamento, portando uno stato di calma e benessere psicofisico sono validi aiuti nel diminuire lo stress e quindi favorire la giusta produzione di melatonina.